Laura Ellsworth-Shaker: Trovare la Forza nel prendersi cura di sè

Come Laura ha riTrovato la Luce Dentro di Sé Attraverso il Programma DDPYoga

Il percorso di trasformazione personale di Laura è un racconto di forza, resilienza e di autorealizzazione che ha ispirato e toccato il cuore di molti. Attraverso la sua testimonianza, ci mostra che anche quando sembra che non ci sia più nulla da dare, c’è sempre la possibilità di trovare la luce dentro di sé.

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Benvenuto 2024: Dal Piano d’Azione alla Realtà

Rinnovare e Rilanciare

Eccoci qui, a chiudere il capitolo del 2023 e ad aprire le pagine di un nuovo anno. Con sincero entusiasmo, auguriamo che il 2024 sia l’anno in cui esprimerai pienamente il tuo potenziale, realizzerai i tuoi sogni e raggiungerai nuovi traguardi. Quest’anno è iniziato di lunedì, un perfetto simbolo di nuovo inizio e opportunità fresche che ci attendono!

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Ricominciare dopo l’estate: L’arte di rialzarsi e riprendersi

L’estate sta scivolando via e con il calare delle temperature inizia a farsi sentire quel senso di malinconia. Gli ultimi mesi sono stati un susseguirsi di giornate al mare o in montagna, aperitivi al tramonto e cene in compagnia con gli amici. Ci siamo concessi un po’ di indulgenza extra, qualche bicchiere in più del solito e forse qualche dessert di troppo. Ma ora, con la fine dell’estate che bussa alla porta, ci ritroviamo a fare i conti con i sensi di colpa che si fanno strada nella nostra mente.

È normale sentirsi un po’ in colpa per gli eccessi estivi, ma è anche importante ricordare che è una parte naturale della vita. Tutti meritiamo di concederci dei momenti di relax e divertimento. Quindi, anziché lasciarti sopraffare dai sensi di colpa, è il momento di pianificare il tuo ritorno alla normalità e al benessere.

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Abbraccia il Freddo con il Metodo Wim Hof: Scopri il Tuo Nuovo Amico Invernale!

Oggi vogliamo raccontarvi la nostra esperienza al workshop di ieri, 10 settembre, presso la bellissima location di BeQui a San Felice del Benaco direttamente sul lago di Garda. La giornata è stata dedicata al Metodo Wim Hof e a come smettere di temere il freddo, ma piuttosto farne il nostro migliore amico.

L’organizzatore di questo evento che ci ha condotto in questa avventura è stato Jacopo Ceccarelli, un insegnante di Anukalana Yoga e istruttore certificato del Metodo Wim Hof. Con un gruppo di 36 persone provenienti da ambienti diversi, alcuni con più conoscenza del metodo e altri meno, ci siamo subito resi conto che stava per iniziare una nuova esperienza che avrebbe arricchito il nostro percorso e messo ulteriori tasselli nella nostra crescita personale.

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DDPY & Sport

Il DDPY può essere un allenamento completo a se, ma può anche essere un ottimo alleato per migliorare le prestazioni quando viene combinato a uno sport.

In questo articolo parleremo quindi di DDPY e sport, un binomio poco approfondito, ma che merita la nostra attenzione.

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Pam Riley, perdere 36 kg a 67 anni? Possibile!

Non è mai troppo tardi per cambiare la tua vita!

Oggi vi presentiamo Pam Riley, una guerriera DDPY che ha trasformato la sua vita a 67 anni partecipando alla sfida “Positively Unstoppable Challenge 2022” e arrivando tra i campioni finalisti. Una grande dimostrazione che non è mai troppo tardi per prendere in mano e migliorare la propria vita e che l’età è solo un numero! Ecco la sua storia e speriamo che possa ispirarvi a unirvi a noi nel cambiamento per uno stile di vita più attivo e sano!

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DDPY Tour 2023 – UK

diamond dallas page torna in gran bretagna

Dopo quattro anni Diamond Dallas Page torna in Gran Bretagna per il Tour con il suo Seminario “Inspiration Meets Perspiration”. La traduzione letterale sarebbe “L’ispirazione incontra il sudore”. Durante questi incontri Dallas racconta infatti il suo metodo, come e perché lo ha creato e le storie di successo di chi ha fatto del DDPYOGA 💎 il proprio stile di vita. Oltre a questa parte motivazionale e di ispirazione c’è anche la parte pratica. Si srotola il tappetino e nonostante l’allenamento sia adattabile a tutti i livelli di fitness, Dallas sa farti sudare e imprecare come nessun altro, che tu sia principiante o esperto. Le date fissate per il Tour sono 3, ma c’è la possibilità che se ne aggiunga ancora una, i posti sono limitati e vista l’alta richiesta è molto probabile che che si esauriscano presto.

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La Nostra Prima “VERA” Spedizione al Freddo

Inizia tutto il 12 ottobre 2022, un regalo di compleanno inaspettato e una nuova avventura alle porte.

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Il Corso che ci aspetterà nel week-end dal 24 al 26 febbraio 2023 sarà con Leonardo Pelagotti il primo istruttore avanzato del Metodo Wim Hof in Italia. Nella descrizione c’è un programma che dice che a grandi linee sarà:

Giorno 0: 24 febbraio

  • Arrivo al rifugio Prato Spilla verso le 19
  • Cena al rifugio insieme
  • Presentazione dei partecipanti e del programma del corso e gli obbiettivi di ciascuno
  • Presentazione del metodo Wim Hof e del Programma Oxygen Advantage/Buteyko

Giorno 1: 25 febbraio

  • Conoscere tutte le basi di una buona respirazione
  • Come misurare l’efficienza respiratoria e esercizi per sbloccare la catena respiratoria
  • Tecnologia di base per la respirazione Wim Hof
  • Movimento e Yoga per attivare la circolazione
  • Preparazione mentale per lavorare con il freddo
  • Camminata 1h nel bosco al Lago 1 (1300m)
  • BAGNO AL LAGO con esercizi di esposizione al freddo individuale e riscaldamento
  • Meditazione nel bosco
  • Debrief giorno 1
  • Spiegazione degli studi scientifici del metodo Wim Hof (studio 2014, 2018, 2019) e legame con premio Nobel 2019 per la medicina sull’ipossia e il metodo Oxygen Advantage
  • Meditazione la sera e respirazione per facilitare il sonno e la digestione

Giorno 2: 26 febbraio

  • Attivazione corporale, stretching e yoga leggero
  • Tecnica di respirazione Wim Hof per ridurre l’infiammazione nel corpo
  • Esercizi di respirazione Oxygen Advantage “Breathe Light” e movimento funzionale
  • Camminata nel bosco al Lago 2 (1500m)
  • CAMMINATA IN STILE WIM HOF
  • Tecnica di respirazione Wim Hof per attivare l’energia
  • Tecnica avanzata di generazione del calore con attivazione Grasso Bruno
  • BAGNO AL LAGO con esposizione al freddo multipla e ripetuta
  • Meditazione nel bosco e bagno nel torrente
  • 16.00 Chiusura del workshop

Con un programma già ben strutturato sappiamo cosa ci aspetterà e nonostante le nostre perplessità ci incoraggiamo a vicenda, questo prima di conoscere Leonardo ed Elise che NON seguono i programmi…

2 febbraio 2023 L’avventura si avvicina e si fa sempre più reale. Oggi è arrivata la mail da Leonardo con le istruzioni per il weekend. C’è un cambio di programma che destabilizza le nostre già flebili certezze 🙂 … il rifugio non sarà Prato Spilla ma Lagdei. Stesso parco ma vallata diversa. Da buon “controllore” avevo già guardato tutti i laghi vicino a Prato Spilla per capire dove potevamo andare a fare i bagni ghiacciati etc… altro punto preoccupante è che nella mail Leonardo scrive di portare la “torcia frontale perché non si sa mai … ”

Giorno 0: Viaggio verso Lagdei

Partenza dal paesello natio tra timori, aspettative ed entusiasmo.

Il viaggio in auto fila liscio fino al rifugio, la neve è poca e il tempo quando arriviamo non è dei migliori.

Ci addentriamo per fare due passi nel bosco e subito avvertiamo un freddo intenso a mani e piedi che ci fa pensare al giorno dopo. Usciti dal bosco troviamo Leonardo ed Elise e l’avventura inizia a materializzarsi. Fin da subito capiamo che sono due persone speciali, appassionate di quello che fanno e con la gioia di condividerlo con gli altri. Ci fanno subito sentire a nostro agio e come ci fossimo conosciuti da tempo.

Pian piano, iniziano ad arrivare i primi avventurieri, ci sistemiamo nelle camere, primo incontro conoscitivo con il gruppo, un po’ di info su cosa ci aspetterà (ma non troppe), cena e letto.

Giorno 1: L’Immersione nel lago ghiacciato

Il primo giorno pieno dell’esperienza è iniziato in un’atmosfera surreale: nuvole basse, pioggerella autunnale e un po’ di nebbia che avvolgeva il paesaggio circostante mentre io, Laura e il gruppo ci preparavamo per salire al lago Santo e fare la nostra prima “immersione” nel lago ghiacciato. Iniziamo la giornata con Respirazione, Yoga, colazione, breve spiegazione e partenza verso l’ignoto 😊. In un’oretta e mezza di cammino tra neve dura e ghiaccio arriviamo a destinazione.

Il giorno prima Leonardo aveva preparato l’arena di ghiaccio che è stata però dissolta dalla pioggia. Il “buco” circondato da 40 cm di ghiaccio era là ad aspettarci. L’acqua aveva una temperatura di soli 3°C ma l’abbiamo scoperto il giorno dopo, mentre l’aria intorno a noi era appena sopra lo zero, a 4 / 5°C, con un grado di umidità tale che faceva percepire tutto più intenso.

Dopo una breve sessione di riscaldamento fisico e di respirazione, siamo entrati nell’acqua gelida. La sensazione era intensa e penetrante, ma abbiamo cercato di concentrarci sulla respirazione per distrarre la mente dalla sensazione di freddo. Incredibilmente, abbiamo sperimentato una sorta di connessione con l’ambiente circostante, come se il nostro corpo stesse adattandosi al freddo anziché resistere ad esso.

In un attimo eravamo di nuovo nel bosco, in costume, con la pelle arancio e una sensazione di calore indescrivibile che dà dentro ci usciva dalla pelle. Oltre alle sensazioni fisiche, l’onda di emozioni era costante e rendeva tutto amplificato all’ennesima potenza.

Ci rivestiamo, con svariate difficoltà per il freddo e l’umidità e facciamo ritorno al rifugio, per un momento di condivisione con il gruppo di quello che ognuno di noi aveva sperimentato. Rimaneva giusto il tempo di cambiarci per la cena, ma Leonardo (che non offriva mai “spoiler”) ci invitava a uscire nel bosco, al buio, con costume, salvietta e torcia frontale per un bagno nel torrente. Adrenalina a mille!

Cena, respirazione per prepararci al sonno e letto, non sapendo cosa ci aspettasse il giorno dopo 😊. O meglio, una vaga idea del programma c’era per esclusione ma il meteo aveva in serbo per noi qualcosa di speciale.

Giorno 2: Sfida alla Tempesta di Neve

Il secondo giorno ha portato una nuova sfida: l’esposizione al freddo durante una tempesta di neve a -6°C, indossando solamente pantaloncini. La vista del paesaggio innevato era mozzafiato, ma la sfida era reale e palpabile. Sapevamo che la chiave per affrontarla con successo sarebbe stata la combinazione di respirazione e focus.

Anche il secondo giorno abbiamo iniziato la giornata con una sessione di respirazione, yoga, colazione leggera, e poi esserci caricati nel cerchio tribale, immersi in una profonda concentrazione, ci siamo avventurati nella tormenta di neve. In coppia con i nostri buddies, passo dopo passo, sferzata di vento dopo sferzata di vento.

Nei momenti di difficoltà, seguendo i preziosi consigli di Leonardo abbiamo sentito il calore diffondersi nel corpo, una sensazione che contrastava con il freddo percepito all’esterno.

Mentre camminavamo attraverso la neve alta, abbiamo continuato a concentrarci sulla respirazione e sulla consapevolezza del momento presente. Non c’era altro modo che restare nel qui e ora. Sembrava quasi che il freddo esterno fosse meno oppressivo, come se la mente avesse trovato un modo per mitigarne l’impatto. Ogni passo era un’opportunità per connetterci con la forza interiore. Ogni minima distrazione un passo falso per far entrare il freddo.

Arrivati in cima, dopo un’oretta e mezzo, come predetto da Leonardo siamo stati assaliti da sensazioni fortissime, freddo, difficoltà a muovere gli arti, mani che pulsavano. Era il momento più difficile e delicato, rivestirsi e scaldarsi in fretta con balli ed esercizi vari. Riprendere il controllo non è stato facile ma è stato parte del percorso.

Le Lezioni Apprese

Dopo quasi 48 ore straordinarie di esposizione al freddo, meditazione e respirazione controllata, abbiamo avuto modo di riflettere su ciò che abbiamo imparato da questa esperienza unica alla quale ancora facciamo fatica a credere.

La Mente è Potente: La meditazione e la respirazione possono svolgere un ruolo cruciale nel modellare la nostra percezione del freddo e della sfida. Attraverso il focus mentale, possiamo ridurre l’impatto negativo del freddo e dello stress in generale sul nostro corpo.

Connessione con la Natura: L’immersione nel ghiaccio e la camminata nella tempesta di neve ci hanno fatto sentire parte integrante della natura, piuttosto che semplicemente dei suoi spettatori. Questa connessione più profonda ha alimentato uno spirito di gratitudine e rispetto per il mondo che ci circonda.

Il secondo giorno riguardando il lago mi è scesa più di una lacrima di gratitudine per quello che mi aveva dato.

Sfida e Crescita: Uscire dalla zona di comfort e affrontare situazioni difficili può portare a un notevole sviluppo personale. Le sfide fisiche e mentali ci spingono a superare i nostri limiti autoimposti e a scoprire riserve di forza che potremmo non aver mai pensato di avere.

Questa esperienza rimarrà per sempre una testimonianza del potenziale umano di adattarsi, superare le sfide e trovare connessione e saggezza nella natura circostante.

Se c’è una cosa che abbiamo imparato, è che le esperienze più straordinarie spesso provengono da momenti di sfida e di uscita dalla propria zona di comfort. Per me è dura ammetterlo ma è così 😊

Puoi vedere parte della nostra esperienza cliccando il link:

E così, con Laura ci siamo lanciati in un’avventura di 2 giorni che ha combinato esposizione al freddo, meditazione e respirazione controllata, ispirata dall’approccio del metodo di Wim Hof e non solo. Chi l’avrebbe mai detto!

Il bello arriva adesso perché quello che abbiamo imparato va coltivato per raccoglierne i frutti! Abbiamo infatti già completato il corso “Il Potere del Respiro” per approfondire l’argomento e attendiamo l’inverno per sperimentare di nuovo in natura il metodo e i suoi benefici.

Se qualcuno vuol saperne di più o farsi un bagnetto con noi contattateci! Non siamo istruttori del metodo ma saremo contenti di condividere la nostra esperienza!

Se volete scoprire di più sul metodo Wim Hof trovate vari articoli in lingua italiana sul sito di Leonardo e Elise “Inspire Potential”.

Un ringraziamento speciale va anche al gruppo che fin da subito si è dimostrato affiatato e unito. La forza del gruppo è stata la marcia in più per affrontare le sfide dovute alle “condizioni avanzate” di quello che doveva essere un semplice corso “base”! Arrivederci guerrieri! Grazie di cuore! – Alessandro e Laura

Buoni propositi? No grazie!

Gennaio è arrivato e buona parte delle persone si trova a realizzare di aver abbandonato i buoni propositi dello scorso anno e di non essere nemmeno lontanamente vicino ai risultati sperati.

Il problema sta proprio lì… i risultati sono solo sperati! Mancano le vere azioni concrete per raggiungerli!

Sicuramente sai già che c’è una grande differenza tra avere dei buoni propositi e riuscire a realizzarli.

In questo periodo, dopo le vacanze di Natale, ci si trova a riflettere su quello che si è vissuto, raggiunto e conquistato nell’anno che si chiude e spesso la riflessione apre le porte a un sacco di buoni propositi di cosa potremmo fare meglio nel nuovo anno. Purtroppo però a distanza di poco tempo, addirittura a febbraio/marzo, la stragrande maggioranza di noi avrà già dimenticato le promesse senza riuscire a raggiungere un bel niente.

La situazione molto tipica è quella del rimettersi in forma. Dopo le vacanze di Natale, dopo aver fatto qualche sgarro in più, ci si rende spesso più conto di essere fuori forma, magari ci si accorge di aver preso un paio di chili in più proprio durante quelle vacanze ed ecco che scattano i buoni propositi “da gennaio mi rimetto in forma” “quest’anno sarò davvero bravo con l’allenamento” “da lunedì mangio più sano”, però sappiamo che tra l’idea e poi la sua realizzazione ci sono tantissimi ostacoli che frenano le persone.

Iniziamo quindi a capire come possiamo trasformare i buoni propositi in una vera strategia d’azione da utilizzare nel nuovo anno per crescere e arrivare dove si vuole arrivare.

Una motivazione per cui non si riescono a trasformare i buoni propositi in un piano d’azione strategico è che non si fa una buona riflessione sull’anno che si sta chiudendo. Per pianificare il futuro bisogna aver chiaro dove si è arrivati fino ad ora. Un errore comune a cavallo dell’anno è quello di non andare in profondità a cosa è successo nell’anno che finisce.

Parti quindi dal chiudere l’anno precedente. Prima di affrontare il 2023 dovresti aver chiuso il 2022 e fatto un punto della situazione in cui ti trovi. Se non fai un’analisi approfondita avrai solo una vaga idea di come è andato l’anno perché non è che ti ricordi precisamente cosa è successo lo scorso febbraio o che stato emotivo hai vissuto a marzo. Devi quindi prenderti del tempo per riflettere e andare in profondità su come è stato quest’anno.

L’ideale è tenere un diario giornaliero in cui annoti come vanno le tue giornate, le tue emozioni, i tuoi errori e i tuoi successi. In questo modo alla fine dell’anno sarà più semplice rileggere tra quelle righe e rievocare come si è svolto l’anno e fare il punto della situazione. Se nel 2022 non lo hai tenuto allora dovrai fare un lavoro di ricostruzione a memoria, ma prendi carta e penna e cerca di ricostruire come si è svolto l’anno, ad esempio scrivi se e quando hai abbandonato certe buone abitudini, se ci sono stati momenti di soddisfazione o insoddisfazione, le cose che hai trovato utili e ti sono servite a migliorare o invece quelle che ti hanno fatto perdere tempo. Annota cose nuove che hai imparato durante l’anno e a cosa ti sono servite. Oltre a rievocare i fatto accaduti prova a ricordare in quale stato emotivo ti trovavi in quei momenti.

Una volta tirate le somme dell’anno che si è chiuso e definito la situazione attuale in cui ci si trova. La prima cosa da capire è cosa sono i buoni propositi. Per molti sono solo una vaga idea. Ci rendiamo conto che non siamo stati così bravi in qualcosa e diciamo che diventeremo bravi in quel qualcosa. Purtroppo la cosa strana e paradossale è che se non sei riuscito a fare una determinata cosa fino ad oggi, non c’è nessun motivo reale per pensare che tu ci riesca dal primo di gennaio o da lunedì, se non cambiano dei presupposti.

Se non cambia qualcosa nella modalità di trasformare questi propositi in azioni è abbastanza evidente che non succederà nulla di particolare.

I buoni propositi sono niente meno di quelli che vengono chiamati “obiettivi di risultato” cioè qualcosa che voglio raggiungere, uno stato che voglio realizzare. Un esempio classico è quello di “perdere 10 kg”. Il problema che la maggior parte delle persone tende a enfatizzare questo risultato pensando esclusivamente a quello, ma si dimentica tutti i singoli passi che vanno effettivamente messi in atto per raggiungere quel obiettivo di risultato. Questi step sono chiamati gli obiettivi di processo ossia le singole azioni che mi portano con una buona probabilità a raggiungere quel risultato.

Evidentemente l’idea di perdere 10 kg l’avrai avuta altre volte, ma probabilmente non sei stato in grado di mettere in atto i piccoli passi quotidiani, costanti che ti portano al risultato.

Quindi il fuoco dell’azione per qualsiasi processo di cambiamento e di trasformazione di un proposito vago in un azione concreta è che occorre concentrarsi sulle singole azioni che portano al risultato. Azioni che non hai inserito fino ad ora o che siano diverse da quelle che hai utilizzato fino ad ora.

Riprendi carta e penna e inizia a scrivere. Qual è il tuo obiettivo sul lungo periodo? Quali sono i passi che farai per arrivarci? Sii il più dettagliato possibile. Una volta scritto il tuo piano d’azione inizia! Mettiti subito al lavoro!

Solo tu puoi trasformare Oggi da “Un Giorno … ” a “Giorno Uno!”.

““L’acqua di un fiume si adatta al cammino possibile, senza dimenticare il proprio obiettivo: il mare.”

PAULO COELHO

Per approfondire l’argomento obiettivi di risultato e di processo puoi leggere il nostro articolo cliccando qui.

Mancanza di costanza?

Quante volte ho sentito dire: “eh tu hai i risultati perché sei costante, io no!” oppure “Per te è facile, hai costanza…”

Se fosse solo una scusa?

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