Week-end INSPIRE: Respiro ed Esposizione al Freddo (12–14 Dicembre 2025)

Freddo, respiro e presenza: un weekend fuori dalla zona di comfort al Lago Nambino

Abbiamo partecipato al corso avanzato di Inspire Potential Italia condotto da Leonardo Pelagotti in un luogo semplicemente straordinario: il Rifugio Nambino, sopra Madonna di Campiglio, immerso nel cuore delle Dolomiti. Un contesto naturale potente, fatto di neve, ghiaccio e silenzio, che da solo invita a rallentare e ad ascoltare.

Eravamo in 14 partecipanti, accompagnati da Leonardo e da Chhaya, che ci hanno guidati in profonde sessioni di respirazione e breathwork, a tratti molto intense, quasi rituali. Fin dall’inizio è stato chiaro che non sarebbe stato “un corso” nel senso classico del termine, ma un’esperienza da vivere pienamente, momento per momento.

VENERDI’ 12/12: L’intenzione e il cerchio iniziale

Il corso è iniziato con un cerchio di apertura, durante il quale ognuno ha dichiarato la propria intenzione. Un passaggio semplice, ma molto potente: dire ad alta voce perché sei lì, cosa stai cercando. A volte queste intenzioni vengono confermate, altre volte cambiano strada lungo il percorso. Ed è proprio questo il punto: non aggrapparsi a un’idea fissa, ma vivere il presente e lasciare che l’esperienza faccia il suo corso.

Un altro momento importante della prima giornata è stata l’assegnazione del buddy: una persona scelta in modo “casuale”, che diventa il tuo compagno di viaggio per tutto il workshop. Qualcuno di cui ti prendi cura e che si prende cura di te. Lavorare con persone che non conosci permette di scoprire punti di forza, affinità inattese e parti di te che emergono solo nella relazione con l’altro.

Il primo incontro con gli elementi

Dopo una prima sessione di yoga e respirazione, siamo entrati subito nel vivo dell’esperienza. Quest’anno il lavoro non era solo sull’esposizione al freddo, ma anche su quella al caldo. Entrambi sono importanti, entrambi educano il corpo e la mente, e il caldo non è qualcosa da demonizzare.

Verso le sette di sera, completamente al buio, abbiamo iniziato un ciclo che alternava sauna nel bosco, lago ghiacciato e braciere. Il lago era stato aperto da Leonardo: quasi 40 centimetri di ghiaccio, acqua vicina allo zero, aria intorno ai meno 7 gradi. Ci muovevamo tra un elemento e l’altro indossando solo costume e accappatoio.

Questa prima esperienza è stata un vero e proprio battesimo degli elementi che ci ha fatto sentire piccoli di fronte alla potenza della natura, ma allo stesso tempo profondamente integrati in essa. Caldo, freddo, corpo, respiro: tutto faceva parte dello stesso insieme.

La giornata si è conclusa con una cena conviviale, un primo vero momento di condivisione e conoscenza reciproca, prima di andare a dormire per prepararci al giorno successivo.

SABATO 13/12 Il lavoro vero inizia

La mattina seguente è iniziata con una sessione di yoga e respirazione. Nessuna colazione solida: siamo rimasti a digiuno, bevendo solo un bulletproof coffee con burro chiarificato e cannella (o altre opzioni energetiche). Ci siamo anche spalmati il ghee sull’ombelico e sul corpo: un dettaglio che inizialmente spiazza, ma che si è rivelato utile per il lavoro successivo.

Il primo vero “compito” della giornata è stato tutt’altro che simbolico: andare ad aprire il varco nel lago ghiacciato. Con una spada seghettata e una mazza abbiamo rotto e segato il ghiaccio fino a riaprire il passaggio. Un lavoro fisico, duro, che richiedeva presenza, collaborazione e determinazione.

Una volta pronto il varco, ci siamo concentrati, spogliati e siamo entrati nel lago per il primo vero bagno ghiacciato fino alle spalle. Un’esperienza intensa, ma gestita con grande consapevolezza grazie alla respirazione e alla preparazione. Dopo esserci riscaldati, ci siamo rivestiti e ci siamo gustati un delizioso brunch preparato dal rifugio.

La montagna, il freddo e il calore che nasce da dentro

Nel pomeriggio abbiamo affrontato una camminata fino a quota 2100 metri con la sola respirazione nasale sperimentando ritmi di respirazione diversi, alcuni semplici e comodi, altri decisamente più sfidanti. La prima parte è stata relativamente fredda e tranquilla, poi abbiamo iniziato a spogliarci progressivamente fino ad arrivare in cima in pantaloncini corti e a torso nudo.

Una volta in vetta, in una conca all’ombra e con temperature intorno allo zero, ci siamo seduti nella neve e abbiamo praticato per circa 15 minuti una tecnica di respirazione ispirata al Tummo tibetano unita a visualizzazione per generare calore dall’interno. La respirazione è stata molto intensa: il corpo ha iniziato a scaldarsi, qualcuno ha persino sudato. Un’esperienza potente, difficile da spiegare a parole, che va semplicemente vissuta.

Scesi dalla montagna, ci siamo ritrovati nella nostra Shala e abbiamo vissuto una delle esperienze più profonde dell’intero weekend: un’intensa sessione di breathwork guidata da Chhaya. Circa 30 minuti di respirazione profonda, circolare, con ritmi e suoni sciamanici, che ha smosso emozioni fortissime e portato molti partecipanti a contattare parti profonde di sé, preparando corpo e mente a ciò che sarebbe seguito. Alla fine di questa pratica nessuno si è sentito di condividere sensazioni o pensieri. Abbiamo quindi mantenuto il silenzio, portandolo anche nella fase successiva.

Subito dopo, siamo entrati nel lago per il bagno al buio in silenzio. Entrare nell’acqua ghiacciata senza vedere nulla con solo i suoni della natura amplifica tutto. Ti senti completamente esposto, vulnerabile, e allo stesso tempo incredibilmente presente. Questo bagno ha completato e integrato l’esperienza spirituale vissuta attraverso il lavoro sul respiro. Il silenzio ci ha permesso di ascoltarci appieno.

Solo dopo ci siamo ritrovati per una cena molto sentita e partecipata, in cui ognuno ha portato qualcosa da condividere. Noi abbiamo portato salame, lardo e la musica, che ha accompagnato la serata creando un’atmosfera di connessione, convivialità, grande entusiasmo e grandi emozioni condivise. L’energia del gruppo era altissima e siamo andati a dormire presto per prepararci all’ultimo giorno.

DOMENICA 14/12 L’ultimo giorno e la chiusura

La domenica è iniziata di nuovo con movimento e respirazione, seguita da una sessione di breathwork guidata da Chhaya simile a quella del sabato sera, ma più dolce e meno intensa, pensata per portare presenza, integrare il lavoro fatto e accompagnare la chiusura dell’esperienza.

A seguire, siamo partiti per la famosa camminata a torso nudo, concentrati e in silenzio. Questa volta è stata più fluida e naturale: partiti con circa –3 gradi, salendo verso i 2100 metri e accompagnati dal sole, la temperatura è arrivata a quasi 5 gradi.

In cima ci siamo presi il tempo di goderci tutto: il panorama, il sole, il silenzio. Abbiamo mangiato salame e formaggio, bevuto tisane calde, fatto una respirazione di gratitudine, ci siamo sdraiati nella neve e abbiamo scattato qualche foto. Un momento di pura presenza e connessione.

Tornati al nostro campo base, qualcuno preso dall’euforia e dall’entusiasmo ha scelto di fare un ultimo bagno nel lago ghiacciato. Noi ci siamo cambiati e preparati per il momento finale di chiusura: un cerchio in cui ognuno ha condiviso ciò che si portava a casa da questa esperienza. Poi il pranzo e i saluti, accompagnati da una forte sensazione di nostalgia e gratitudine.

Cosa ci portiamo a casa

Il corso avanzato di Leonardo Pelagotti è molto più di un’esperienza di freddo e respirazione. È un viaggio che ti apre la mente, ti porta fuori dagli schemi e ti fa scoprire aspetti di te stesso che non immaginavi di avere. Ogni corso è diverso, anche se torni nello stesso luogo e con le stesse persone, perché tu non sei mai la stessa persona. Abbiamo incontrato persone affini con cui abbiamo condiviso parti di noi e che abbiamo potuto sentire profondamente connesse anche in così poco tempo.

Ci portiamo a casa un’avventura intensa, profonda, autentica. E la consapevolezza che, quando impari a stare nel presente, anche il freddo può diventare un alleato straordinario.

Ogni corso è diverso, anche se torni nello stesso luogo e con le stesse persone, perché tu non sei mai la stessa persona.

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Rinnovare e Rilanciare

Eccoci qui, a chiudere il capitolo del 2023 e ad aprire le pagine di un nuovo anno. Con sincero entusiasmo, auguriamo che il 2024 sia l’anno in cui esprimerai pienamente il tuo potenziale, realizzerai i tuoi sogni e raggiungerai nuovi traguardi. Quest’anno è iniziato di lunedì, un perfetto simbolo di nuovo inizio e opportunità fresche che ci attendono!

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